Diaporama - La Chiesa di Rocchetta e il borgo rurale

Il territorio collinare della Rocchetta, anticamente Rocchetta di Trebanello, è storicamente legato alla Pieve di Trebbio e alle rocche dei Malatigni, tanto che lo storico Venceslao Santi lo confonde con Rocca Guidone. La secolare cointesa tra il vescovato di Modena e gli abati nonantolani arriva con ogni probabilità anche tra questi territori di confine: se a Guiglia è storicamente diffuso il culto di San Geminiano Vescovo, alla Rocchetta si afferma e consolida quello del "nonantolano" San Silvestro Papa: ad esso era dedicato l'antico oratorio dell'Arcuetta, poi la Chiesa Vecchia e quella attuale, costruita tra il 1630 e il 1640.

Due saccheggi particolarmente feroci hanno devastato questo borgo rurale: quello ad opera di Podetto Menzani e della sua banda il 1 febbraio 1533, nell'ambito delle lotte di fazione successive all'aggressione pointificia degli Stati Estensi, e quello dell'estate 1643 nel corso della Guerra di Castro, quando la chiesa, da poco costruita, viene saccheggiata dasll'esercito pontificio e il parroco, Don Pietro Ferrari, muore poco dopo di crepacuore.

Scrive Decenzio Marchesi, già Segretario comunale a Guiglia:

"Di verdi pascoli e di vallate / d'uomini forti e laboriosi / Rocchetta è fatta; / piccolo lembo / di antica terra, / ha  sapor aspro / come mela acerba / ma dolce si dimostra / al turista amico".

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